Parlo spesso di bici #26
Dicembre | Perché parlo spesso di bici + Appunti per pranzi e cene + Si va a processo + Auguri
“Non dovremmo neanche avere bisogno di una parola per definire chi si preoccupa di preservare l’ambiente. Dovrebbe essere una cosa scontata. Non abbiamo una parola d’uso comune per definire, per esempio, le persone che hanno due mani. Due mani è l’ovvia norma, perfetto, e dunque la necessità di comunicare questa caratteristica non si presenta con una frequenza tale da necessitare di un vocabolo apposta. Preservare l’ambiente, avere due mani: cose ovvie.” “La parola ambientalista (e gli alieni)”, notevole lettura di Davide Rigiani su Il Post.
In sintesi cosa c’è in questa newsletter
- Perché parlo di bici, e perché dovremmo farlo tutt*
- Smog: si va a processo
- Cose che ho scritto, detto, fatto
- Tre cose da vedere nel Parco della Sila, Calabria
- Consigli per Natale: parlare di bici a pranzi e cene e 2 idee regalo
- A Gabri, una laurea e una ciclabile
- Un Augurio
- Archivio delle newsletter
Perché parlo di bici
“Perché parli spesso di bici?” Mi è stato chiesto diverse volte ultimamente: durante il convegno su Città 30 a Modena; è poi stato lo spunto per il mio intervento al tavolo di lavoro sulla mobilità al congresso di Legambiente e la stessa domanda mi è stata fatta anche da mio nipote seienne al Bike Pride. E quindi visto che è anche il nome di questa newsletter, facciamo un ripasso, che soprattutto in questi giorni di pranzi e cene, può essere utile.
Pedalare è bello e ci fa stare bene. E se leggete questa newsletter è probabile che lo sappiate già.
Sapete che la bici vi fa risparmiare tempo per andare al lavoro o a trovare amici, che potete caricare cestino, sacche, cargo bike con la spesa e grossi carichi, che ci potete portare i bambin*. I tempi di percorrenza, al netto di qualche foratura, sono prevedibili, (quasi) zero tempo per il parcheggio e il percorso te lo scegli. A questo si aggiunge il risparmio economico e la dose quotidiana di endorfine. Ma c’è di più.
Oltre ai benefici individuali, ci sono quelli per la collettività.
Una comunità che pedala, è una comunità più sana e più felice.
La bicicletta è il mezzo che può risolvere molti dei problemi che le nostre città stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi anni. Ecco perché è importante contrastare la narrazione della “mobilità lenta”, degli “amanti o amici delle bici”, della “bici per gli ecologisti” “della bici per la gita al parco”, perché quella che abbiamo in cantina o posteggiata sotto casa è uno strumento che permette di modificare gli spazi urbani, di modificare il modo in cui vivremo le nostre città e democratizzare le nostre strade. Ecco perché la bici è:
una politica ambientale, perché contribuisce a ridurre il numero di auto sulle strade e quindi a ridurre la principale causa di inquinamento, almeno in ambito urbano. E Torino come ci ricorda costantemente Torino Respira, con cui abbiamo da poco presentato i dati di cinque anni di monitoraggio civico “Che aria tira”.
una politica sanitaria, perché la mobilità attiva permette di raggiungere quei 300 minuti di attività a settimana indicate dall’OMS per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari e avere un miglior benessere psicofisico. A questo e si aggiunge anche la riduzione di incidentalità e collisioni.
una politica economica, perché se ogni km percorso in auto è un costo sociale in termini di sicurezza, inquinamento e salute, ogni km in bici è invece un investimento. Permettere alle persona di camminare e pedalare, significa liberarle dal vincolo di un mezzo che costa e richiede abilità per essere utilizzato. Se alla mobilità ciclistica urbana aggiungiamo anche il cicloturismo, abbiamo un ulteriore beneficio della bike economy, ossia l’indotto economico che coinvolge i territori, grazie alla destagionalizzazione dei viaggi, alla distribuzione dei flussi e a un turismo altamente diversificato.
una politica sociale, perché implica restituire spazio alle persone, ridisegnare lo spazio delle città e il modo in cui viviamo i luoghi che abitiamo e viviamo le relazioni. Pensiamo ai bambin*, alle strade scolastiche, ma anche alle persone con una mobilità ridotta o alla facilità di incontrarsi e di interagire. Le strade con più persone a piedi e in bici sono anche strade più sicure. La bici poi valorizza gli spostamenti che non sono più solo un “A” e “B”, ma sono anche vivere tutto quello che c’è tra A e B.
Ecco perché parlo di bici e credo che dovremmo farlo tutt* un po’ di più in questi termini e ricordarlo a chi ci amministra. Poi per ricordarci che la bici è anche divertente abbiamo il “Bike Pride”, la grande festa di chi pedala e che ci ricorda anche quanto è bello pedalare insieme e fare comunità <3
Quella qui sotto è una foto dello scorso 22 ottobre, dove in migliaia abbiamo pedalato per le strade di Torino. Se ci cliccate sopra trovate tutte le foto di Fiab Torino Bike Pride, che come da tradizione organizza l’evento.
Processo
Chiusa l’indagine, la Procura della Repubblica di Torino ha richiesto al Tribunale l’indicazione della data di udienza per quale disporre la citazione a giudizio per gli ex amministratori del periodo 2015-2019. Si va a processo quindi. E nei giorni scorsi la Procura ha aperto anche un secondo fascicolo di indagine affidando all’Arpa il compito di verificare quanti sforamenti delle concentrazioni degli inquinanti nell’aria, rispetto ai limiti di legge, ci siano stati negli ultimi quattro anni, dal 2020 al 2023.
Sarà un caso pilota, comunque andrà. Sarà indubbiamente un procedimento lungo e complesso, ma ha già avuto e avrà il grande valore di far parlare di smog, di politiche per ridurre l’inquinamento, di cosa si è fatto e quali effetti, dati alla mano, ha portato. Il commento di Torino Respira è qui e il comitato chiederà di costituirsi parte civile al processo, per offrire anche in quella sede il proprio contribuito di approfondimento scientifico e giuridico. E se volete sostenere il Comitato potete farlo qui.
E sempre a proposito di Torino Respira, il comitato ha lanciato una petizione in difesa delle manifestazioni degli attivist* per il clima. Ad oggi sono oltre 2300 le firme già arrivate, ma continua a crescere la solidarietà e l’interesse a tenere alta l’attenzione su questo tema. Se volete firmare e leggere aggiornamenti e approfondimenti, la trovate qui. Grazie!
Cose che ho scritto, detto e fatto
Per Women and the city, evento organizzato da Torino Città per le donne, sono intervenuta in un panel per parlare di mobilità e questione di genere. Il video è qui se vi interessa il tema.
Ho scritto su Bikeitalia di dati, di quelli che abbiamo ma vengono usati in modo improprio e quelli che non abbiamo. Si intitola Ciclabilità, multe e sicurezza stradale: dati, maneggiare con cura
Sempre per Bikeitalia, recupero un articolo scritto qualche tempo fa ma sempre attuale, ossia come vestirsi per pedalare con il freddo in città. Oggi qui a Torino ci sono 15 gradi per cui direi che non serve, ma se prima o poi dovesse tornare l’inverno quello dei vecchi tempi, magari è utile. Lo trovate qui.
Ma è vera sta cosa della ciclabile più corta del mondo? Se siete rimasti con questa domanda in testa, ne ho scritto qui.
Dal 5 al 7 aprile 2024 torna la Fiera del Cicloturismo e io sono molto felice di essere anche per questa terza edizione nella squadra come addetta stampa. Qui tutte le info per giornalist* per chi invece vuole partecipare, save the date e registratevi qui.
Tre cose da vedere in Sila
Sono tornata nella Sila, il parco nazionale nel cuore della Calabria, uno dei quattro parchi della regione, grazie all’invito ad un press tour.
Un paio di anni fa ho avuto il piacere di attraversarli in bicicletta percorrendo la Ciclovia Parchi Calabria, di cui ho scritto in più occasioni su Touring, Bc, la guida Italia in bicicletta e anche sul blog della Ciclovia, un percorso di oltre 500 km da nord a sud, da Laino Borgo a Reggio Calabria, passando per Pollino, Sila, Serre e Aspromonte.
E a proposito della Ciclovia, sono stata invitata da Denis Falconieri, autore di Lonely Planet, a raccontare la mia esperienza nel suo podcast ‘Il primo passo’, da ascoltare se siete appassionati di montagna, viaggi e sport.
Altra occasione e altra stagione questa volta, con i colori dell’autunno e il freddo pungente, ma ottima esperienza con qualche passeggiata e tante curiosità, storia e degustazioni (come potevano mancare!).
Segnalo tre luoghi da appuntarsi se venite a pedalare o camminare da queste parti.
🌲 I Giganti della Sila un affascinante e maestoso bosco ultracentenario dove si conservano oltre 60 alberi (pini larici e aceri) alti fino a 45 metri, dal tronco largo 2 e dall’età di 350 anni. Bellissimo guardarli e curioso il gioco di abbracci tra i tronchi in cerca di luce. Qui grazie a una serie di fattori c’è l’aria più pulita d’Europa (amicə torinesi se volete venirci per purificarvi).
❄️ Il lago Cecita visto dalla chiesetta di San Lorenzo. Da qui quando è limpido si scorgono anche le cime innevate del Pollino.
🍁 Il MABOS Museo d'Arte del Bosco della Sila: un progetto di arte in contesto ambientale e arte ambientale, dove gli artisti creano vivendo e interagendo con il territorio . Sono oltre 50 le opere e parecchi i sentieri da percorrere.
Grazie quindi all’organizzazione di questo press tour e ai compagni di viaggio, la Calabria continua a stupirmi e io mi sono promessa di tornarci a pedalare.
Consigli per Natale: parlare di bici a pranzi e cene e 2 idee regalo
A voi il consueto elenco di contenuti da tenersi a portata di mano durante i pranzi di Natale, così al primo “eh ma anche i ciclisti sono indisciplinati” avete la risposta pronta. A voi e se vi sembra utile, condividetelo!
Regala la tessera di FIAB Torino Bike Pride a chi vuoi bene! Include anche l’RC conto terzi e contribuisci a rendere la comunità di chi pedala sempre più grande. Più siamo più contiamo.
Sai che puoi aderire anche al Comitato Torino Respira? Con un contributo 5 euro ti unisci all’impegno per liberare Torino dallo smog. Come dicevo sopra, sarà un anno importante e il Comitato ha bisogno del sostegno di tutti noi.
Una laurea e una ciclabile per Gabri
Il Politecnico di Torino ha attribuito la Laurea Magistrale in Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale a Gabriele Del Carlo. La Cerimonia è stata lo scorso 24 novembre al Castello del Valentino. Un grande riconoscimento, grazie anche alla compagna Maria, del suo impegno (e della sua cocciutaggine), dell’importanza di continuare a studiare anche dopo anni di lavoro ed esperienze. Gli mancava così poco e se la meritava tutta, quindi congratulazioni dottore <3
Ed è anche di pochi giorni fa la notizia che la ciclabile di via Nizza porterà il nome di Gabriele e di Velio: un progetto a cui Gabriele stesso ha lavorato quando era in assessorato e in cui ha creduto molto. Non posso che essere grata anche di questo riconoscimento, sperando possa essere un ulteriore impulso a rendere Torino più vivibile. Abbiamo difeso tante volte via Nizza, così come chiesto di completarla e migliorarla (non so quante interviste ho rilasciato su questo a nome di Fiab Torino Bike Pride), ora continuerò e continueremo a farlo pensando ancora a lui.
Buone feste!
Concludo augurandovi Buone Feste! La newsletter con il nuovo anno credo cambierà un po’ forma e periodicità. In questi ultimi mesi ho mancato molte volte l’appuntamento mensile per poi inviare newsletter dense di contenuti. Quindi sto ragionando su come trasformare questo spazio a cui sono affezionata e che vorrei continuasse ad essere un contenitore piacevole per me, per condividere le cose che faccio e che scopro, e utile per voi, che siete interessati a questi contenuti.
Mi prendo qualche giorno per pensarci e tornerò da voi :)
Intanto prendo in prestito questa cartolina di auguri da Bologna (ciao Andrea Colombo) con un piccolo augurio per una Torino a 30 all’ora, sono certa che anche qui Babbo Natale arriverebbe comunque puntuale.
Ciao!