Parlo spesso di bici #27
12 gennaio | Cambiare ritmo + pedalare in inverno + Pavè e gravel ride a Venezia + incentivi per pedalare a Torino + panini sociali a scuola e ciclologistica + corso per promotori mobilità ciclistica
Ho anticipato nell’ultima newsletter che avrei cambiato qualcosa in questo spazio.
Ed eccomi quindi ad annunciare che “Parlo spesso di bici” diventa una newsletter settimanale. Arriverà il venerdì, indicativamente al mattino.
Sarà (forse) più breve del solito, ma spero anche più utile per stare più al passo con gli eventi e magari l’attualità.
L’uscita mensile mi stava ormai stretta e così, come nelle migliori pedalate, ho deciso di cambiare ritmo.
Un azzardo? Lo scopriremo :) Ma se nel frattempo volete sostenere questo slancio di entusiasmo di inizio anno, aiutatemi a far conoscere questo piccolo progetto di informazione a pedali, inviatela e condividetela :) Il tifo fa pedalare più veloce!
Io intanto mi appunto il consiglio di
nella newsletter di Andrea Girolami: “Scrivi di un argomento che ti rende felice, e soprattutto trovane uno che ti costringa a imparare qualcosa di nuovo ogni volta. Coltiva un'ossessione senza farti ossessionare. E stai sempre vicino al tuo pubblico, grande o piccolo che sia, perché se lo merita”.Si parte, con un contenuto leggero come una pedalata di inizio anno.
In sintesi cosa c’è in questa newsletter
- Viaggiare in bici in inverno in Romagna
- Segnalazioni: Pavè - Sansa Pedala - Panini sociali e ciclologistica - Corso per promotori della mobilità ciclistica.
Viaggiare in bici in inverno
Viva i viaggi in bici in inverno. Potrei sintetizzare così il breve viaggio fatto in Romagna (in fondo le tracce) nei primissimi giorni di gennaio. Un ottimo modo per iniziare il 2024, niente bilanci di fine anno - il 2023 non lo meritava - e pochi buoni propositi.
Solo un viaggio improvvisato il giusto e organizzato giorno per giorno.
Vedere e attraversare i luoghi fuori dai periodi di “alta stagione” ha il suo fascino e, diciamolo, semplifica parecchio la logistica delle prenotazioni per i pernottamenti o le cene. E se la nebbia a volte nasconde il mare, si apprezza in alternativa il sole basso, i colori bruni e le tisane calde quando ci si ferma.
Mi piacciono i viaggi facili, in questo periodo. Dove la pianificazione può essere fluida e i tempi dilatati.
Siamo partiti dalla Valle del Savio, seguendo parte dell’itinerario del Gran Tour Valle del Savio, usando Cesena come punto di partenza (comodamente sulla linea del treno Intercity da Milano).
A causa delle frane dell’alluvione dello scorso maggio, una parte del percorso non è ad oggi accessibile - ma credo lo sarà a breve anche per chi si muove in bici, gli aggiornamenti sono sul sito - [ahime niente terme a Bagno di Romagna]. Abbiamo quindi deviato verso Monte Barbotto, una salita mitica con punte del 18% in cui ho faticato pure a spingere la bici. In cima, tappa d’obbligo al bar Barbotto, storico locale, fucina di racconti memorabili di amatori e professionisti, tra cui ovviamente Pantani che qui era di casa. Il gestore Francesco, che qui è nato, cresciuto e ci vive, ne è decisamente narratore indiscusso. Quindi prendetevi del tempo se passate di qui.
Da lì con una bella strada (da cui si può vedere il mare) abbiamo raggiunto Longiano, graziosissimo borgo, dove abbiamo pernottato in una casa storica e trovato un'ottima cena.
Il giorno successivo abbiamo pedalato verso Santarcangelo di Romagna e, percorrendo la ciclabile lungo il fiume Marecchia, abbiamo raggiunto - con piacevole salita panoramica - Verucchio. Destinazione finale Rimini.
Il terzo giorno lo abbiamo dedicato a risalire la costa verso Ravenna: partiti con un’atmosfera un po’ surreale, tra paesi spopolati e fitta nebbia, il sole ci ha accolti poco prima di Cesenatico. Giusto in tempo per mangiarci ottimi crescioni seduti lungo il canale e con il sole in faccia [e pare anche nel punto di ritrovo degli anziani del paese che ci hanno accolti con i loro consigli ciclistici]. Qui è facile pedalare, si prosegue lungo ciclabili e nelle pinete e a Cervia, dalla primavera, si possono visitare le saline: noi ci siamo dovuti accontentare di vederle da lontano. Ravenna si può raggiungere facilmente pedalando tra pinete e strade secondarie. Noi ce le siamo goduti un po’ poco perché siamo arrivati un po’ “lunghi” con i tempi e quindi: in questo periodo il sole tramonta presto.
Abbiamo concluso così il nostro viaggetto con un paio di giorni di immersione tra siti Unesco e musei di Ravenna, con lo sguardo all’insù ad ammirare i mosaici, in una città decisamente bike friendly.
Note:
- un grazie speciale a Michela e Andrea, che su Instagram trovate come Bike like a couple, per l’ospitalità a Cesena e i preziosissimi consigli (su itinerari e su tappe cibo), e grazie a Silvia Livoni Colombo, fondatrice del format Bike Hub del Savio, che ci ha tentati con un’ottima colazione da Babbi (famoso per cialde e wafer, altro che barrette).
- qui ci sono le tracce su Komoot e su Strava: tappe tra i 50-60 km, poco dislivello (o comunque le salite ripide molto brevi) e tempi morbidi.
- cosa inaspettata e molto gradita: facile trovare piatti vegetariani e cibi tipici rivisti senza carne o pesce.
Se avete più tempo e pianificazione
Segnalo le ottime mete proposte dalla Fiera del Cicloturismo, Sicilia, Croazia, Turchia, Giordania, Spagna e Gran Canaria. Le potete leggere qui o trovate i nostri comunicati nell’area press.
Segnalazioni
“Pavè - pedalando a Venezia”, dal 3 al 5 maggio torna il bike festival di narrazione con la spettacolare gravel ride attorno alla Laguna. Perché lo scrivo già ora? Perché lunedì 15/1 alle 8 c’è il click day per iscriversi all’attesissima gravel ride, con percorso da 140 o 90 km e il ferry-boat dedicato attraverso Bacino San Marco (vedi foto sotto). Massimo 500 partecipanti, le iscrizioni qui. Anche quest’anno sono parte del team come addetta stampa, per cui ci si vede a Venezia! Qui le info press.
Sansa Pedala. Anche a Torino, nel quartiere San Salvario [in cui vivo <3], sono arrivati gli incentivi per chi pedala! Un progetto del Comune di Torino (qui i dettagli dell’iniziativa) che, grazie al sistema Pin Bike, prevede l’accumulo di punti chilometrici per tragitti effettuati in bicicletta nelle tratte casa-scuola e casa-lavoro, che generano buoni spendibili presso gli esercenti di quartiere aderenti al progetto.
Ciclologistica per un progetto ad alto contenuto sociale e basso impatto ambientale. Bici-t ha avviato una bella collaborazione con l'impresa sociale ATT per la consegna in cargo bike dei panini nelle scuole superiori. Il progetto è nato per offrire prospettive di lavoro e di occupazione a giovani con disabilità cognitive o con sindromi di tipo autistico, e che vuole anche ridurre al minimo l'impatto ambientale delle attività. Qui un servizio del programma “O anche no” su Rai 3 (min 13’)
Sono aperte le iscrizioni al corso di perfezionamento e aggiornamento professionale per EPMC (Esperto promotore della mobilità ciclistica) organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona in collaborazione con FIAB Italia, Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica e con il patrocino di Anci. Le iscrizioni si chiudono giovedì 29 febbraio. Nei prossimi giorni ci saranno dirette social con le testimonianze dei diplomati. Info e iscrizioni qui.
Per questa prima puntata dell’anno è tutto, grazie per la fiducia :) Io vi aspetto venerdì prossimo! Se avete segnalazioni, proposte o anche solo commenti, scrivetemi :)
ciao