Parlo spesso di bici #31
9/02/2024 Minoranza rumorosa, maggioranza silenziosa in "Respirare". Città dei e per i bambini. Attivismo, parcheggi e altre segnalazioni.
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Minoranza rumorosa, maggioranza silenziosa
Nei mesi scorsi ho letto “Respirare. Fermiamo insieme l’emergenza climatica” (edito da Egea). Una lettura davvero interessante. L’autore? No, non un* qualche rivoluzionari* attivista, ma Sadiq Khan, il sindaco di Londra. E questo è uno dei motivi per cui merita la lettura.
Sadiq Khan ha iniziato a soffrire di asma correndo a Londra, per preparare la maratona. Da lì ha iniziato a prendere coscienza su quanto sia la tossica l’aria che respiriamo [e nel mentre io vi scrivo da Torino…] e l’importanza di agire, nel suo caso realmente in prima persona.
«Sebbene i sindaci non governino il mondo – scrive – di sicuro ne governano una buona parte: più della metà della popolazione vive nelle città, e questa percentuale è destinata ad aumentare fino a due terzi entro il 2050». Ed è infatti nelle città che la sfida è maggiore.
Per spiegare l’urgenza di agire Sadiq Khan ricorda la drammatica storia di Ella Roberta Adoo-Kissi-Debra, la bambina londinese morta a causa dell’inquinamento. L’autopsia mostrò che Ella soffriva di «una delle più gravi forme di asma mai registrate nel Regno Unito» e il grave attacco d’asma seguito da una crisi epilettica erano «probabilmente causata da una reazione a qualcosa contenuto nell’aria». Ma ci è voluta una lunga battaglia legale per riconoscere Ella come la prima persona al mondo con l’inquinamento dell’aria tra le cause di morte.
Negli ultimi anni Sadiq Khan si è effettivamente mostrato come uno dei sindaci più attivi al mondo nella lotta all’inquinamento urbano e al cambiamento climatico. Cosa non semplice, come racconta lui stesso analizzando i sette ostacoli che le città devono superare per affrontare con successo la questione ambientale: fatalismo, apatia, cinismo, deprioritizzazione, ostilità, costi, stallo.
Insomma, non è facile trasformare le città. Il sindaco di Londra racconta il caso emblematico delle zone a traffico limitato e della “minoranza rumorosa” contraria, ossia un piccolo gruppo, in termini numerici, di persone ostili al cambiamento ma che riescono a far tanto rumore e farsi sentire sui social o sui media locali in cerca di visibilità, ma senza molti dati a supporto o reale rappresentanza della cittadinanza, dando però l’impressione di essere “la maggioranza”. Spesso la vera maggioranza favorevole è quella silenziosa. Ma il rischio che pochi disturbino tutto il processo a danno di molti c’è e va gestito.
Segnalazioni
Città 30: Dobbiamo forse ringraziare il Ministro Salvini – sì, non mi capiterà di dirlo altre volte – perché è riuscito a portare su un piano nazionale un dibattito che sarebbe potuto rimanere locale: prima di Bologna, prima grande città italiana a diventare ufficialmente città 30, c’è stata Olbia: certo, dimensioni minori, ma senza discussioni e strumentalizzazioni. Grazie alle dichiarazioni del Ministro e alla direttiva (che complica un po’ le cose ai comuni, ma di fatto può essere inapplicabile come spiega bene il gruppo tecnico di FIAB qui) il dibattito è arrivato sulle prime pagine dei giornali, spingendo ad esporsi e posizionarsi sul tema. Segnalo l’ottimo approfondimento di Milena Gabanelli.
Sono anche esperte ed esperti, tecnici e medici ad aver preso posizione: da una lettera contro la direttiva città 30 a una raccolta di adesioni sempre più ampia a favore della “Visione 30”. Qui per leggere e aderire.
Città per e dei bambini/e. Paolo Piacentini su Famiglia Cristiana ci ricorda che se guardassimo la città dal punto di vista dei bambini e delle bambine, avremmo molti meno dubbi sull’importanza di ridurre la velocità e di restituire lo spazio alle persone, al gioco e all’incontro. Quanti sono i bambini che oggi giocano ancora in strada? Anche
nella sua ultima newsletter si chiede se stiamo sbagliando qualcosa nel modo in cui progettiamo le nostre città. Sì, le rispondo io, abbiamo sbagliato nel puntare su città auto-centriche dimenticando che lo spazio pubblico serve per vivere. Ma c’è una cosa positiva, ed è che possiamo ancora recuperare. Donata riflette su spazio pubblico e mobilità da Gent, in Belgio, che non a caso è stata scelta per ospitare la prossima Velo-city, una città che “ha messo l'umile bicicletta su un piedistallo, guadagnandosi la reputazione di paradiso per chi pedala”. Tra gli interessanti dati che cita, segnalo il rapporto intitolato Cities Alive: Designing for urban childhoods (“Città vive: progettare per infanzie urbane”), dove ha analizzato 40 città del mondo per individuare quelle «a misura di bambino”: “La quantità di tempo che i bambini trascorrono giocando all’aperto, la loro capacità di muoversi in modo indipendente e il loro livello di contatto con la natura sono indicatori delle prestazioni di una città, non solo per i bambini ma per tutte le generazioni di abitanti delle città. Se le città non riescono a rispondere ai bisogni dei bambini, rischiano ripercussioni economiche e culturali man mano che le famiglie si allontanano», si legge nel rapporto.Che faccia ha una strada con al centro le persone? Ecco Londra, per esempio.
Gli amici attivisti di Milano hanno pubblicato “Una città non a misura di auto: la battaglia dei cicloattivisti di Milano”, un ricco articolo su Valigia blu, che trovate qui.
Fonte The Map Report
SUV a Parigi: La settimana scorsa avevo annunciato che a Parigi ci sarebbe stato un referendum sui SUV: ecco il 54,55% di chi ha votato ha confermato di voler triplicare il prezzo dei posteggi dei SUV. Seppur una percentuale di votanti bassa, questo mostra la scelta delle persone a favore della qualità dell’aria e dello spazio pubblico. Qui un articolo per approfondire
Tariffe di parcheggi più giuste e progressive. È la proposta di Lione che ha introdotto una novità sui parcheggi a pagamento per gli abbonamenti dei residenti, in modo da rendere il sistema più equo e progressivo. Non ci sarà più una tariffa identica per tutti (ora 20 euro mese) e per ogni veicolo, ma tre fasce di prezzo (15, 30 e 45 euro) in base a reddito e dimensione e peso dei veicoli. L’obiettivo è quindi andare verso una più equa divisione dello spazio pubblico, tenendo conto dei veicoli più ingombranti, e in favore di quelle famiglie che non possono permettersi di sostituire l’auto con una meno inquinante. Qui un articolo su BC e qui l’articolo sul sito del Comune di Lione.
Corso per esperti promotori della mobilità ciclistica: c’è tempo fino al 29 febbraio per iscriversi al corso organizzato dall’Università di Verona assieme con FIAB e l’associazione EPMC. Tutte le info qui
Una borsa di studio di ricerca in tema di mobilità a Unito (scade il 16/2). Nell’ambito del progetto Bi.Lanciare, per la realizzazione di un questionario inerente la mobilità sul territorio biellese con particolare attenzione al tema della conciliazione. Tutti i dettagli qui.
Per questa settimana è tutto, a venerdì prossimo!
ciao