Parlo spesso di bici #35
16/03/2024 L'unione fa la forza e a volte qualcosa cambia, il codice della strage va cambiato. Evento Città per bambine e bambini. E una lettura su La città femminista.
L’unione fa la forza e a volte qualcosa cambia
È stata una settimana decisamente densa. Se vi interessano i temi della mobilità e della sicurezza sulle strade vi sarete accort* che si è parlato della riforma del codice della strada in discussione in questi giorni in Parlamento anche grazie alle mobilitazioni in oltre 40 città italiane: un grandissimo lavoro di coordinamento tra nazionale e ambiti locali, comunicazioni puntuali per spiegare le criticità del codice e un mailbombing a Parlamento e Governo di centinaia di email per chiedere di mettere in pausa la proposta del Mit.
Ne ho scritto nelle precedenti newsletter e ci dedico nuovamente questa perché, se verrà approvato così com’è, è un codice che potrebbe compromettere l’autonomia delle amministrazioni locali nel promuovere la mobilità ciclistica (per esempio nel realizzare le corsie ciclabili, moderazione della velocità, ztl…), andrebbe a utilizzare un approccio (parzialmente) repressivo e soprattutto non preventivo, tanto che uno dei punti di critica è limitare la possibilità di installazione gli autovelox.
Se volete approfondire, c’è sempre la sintesi delle criticità realizzata da Andrea Colombo.
Se già così gli ostacoli per rendere le nostre città più vivibili e sicure è complicato per via delle resistenze culturali e di pianificazione, di competenze e di finanziamenti, una riforma del Cds che si basa su un approccio che colpevolizza gli utenti più vulnerabili, in particolare chi si muove in bici, ci vedrebbe arretrare, rispetto per esempio al resto dell’Europa.
In settimana l’appello a ripensare alla riforma e riscriverla insieme è arrivato anche dai familiari delle vittime, che hanno realizzato, grazie alla collaborazione di attivist*, questo toccante video.
Se volete partecipare alla mobilitazione, potete scrivere al Governo per chiedere di mettere in pausa il Nuovo Codice ➡️ https://dsdt.short.gy/PAUSA-CDS
Oppure (se il primo link non va) https://bit.ly/CdS-pausa
La discussione e la votazione della riforma riprende martedì.
Qui sotto e sul sito https://www.codicedellastrage.it/
In “breve” (che poi in breve non sono mai…)
Città per bambine e bambini
Secondo i dati del monitoraggio “Che aria tira?” del Comitato Torino Respira, tutte le 133 scuole analizzate hanno rilevato valori di NO2 superiori ai criteri dell’OMS, mentre il 10% delle scuole ha valori superiori al limite di legge. Questo vuol dire che quasi la totalità dei bambini e delle bambine respira ogni giorno aria malsana, con conseguenze dannose per la loro salute e la loro crescita. Anche la modalità con cui ad oggi i bambini e le bambine raggiungono le scuole è spesso insostenibile: in auto anche per tragitti di pochi chilometri, se non per qualche centinaio di metri, causa stessa di ingorghi, rischio di collisioni e aria inquinata.
“La città è nata in origine come luogo di incontro e di scambio. Negli ultimi decenni ha scelto come suo referente e parametro il cittadino forte: maschio, adulto e lavoratore, diventando ostile per le categorie deboli degli anziani, degli handicappati, dei poveri e soprattutto dei bambini. L’automobile, giocattolo preferito di quel cittadino privilegiato, è diventata la vera padrona delle città compromettendone la salute, l’estetica e la mobilità”, queste parole utilizzate dal pedagogista Francesco Tonucci nel 1996 nel suo libro “La città dei bambini” sono ancora attuali.
Con questo spirito, con Fiab Torino Bike Pride, Torino Respira e Comitato provinciale Unicef Torino, organizziamo l’evento “Città per bambine e bambini”, sabato 23 marzo, dalle 10 alle 12 alla Biblioteca Italo Calvino di Torino. L’obiettivo è condividere azioni per un’aria più sana, strade più sicure, bambinə più liberə e felici. Se le strade sono sicure per le persone più vulnerabili, sono strade in cui tutt* saranno più sicur* e felici. Per costruirle serve la collaborazione di tutta la comunità: le famiglie che vivono direttamente gli spazi e gli effetti negativi sui più piccoli, il personale scolastico, da insegnanti a dirigenti, ma anche le amministrazioni locali, dalle circoscrizioni al comune. Quello che noi come attiviste possiamo fare è mettere in rete, valorizzare le esperienze, i dati, le pratiche e le competenze tecniche per accompagnare e stimolare chi a volte si trova sola di fronte a problemi complessi.
Quindi se siete interessate, partecipate e fate girare l’evento. Qui ci sono le grafiche da stampare, qui l’evento fb e qui sotto la grafica.
Sul tema ricordo anche la newsletter di qualche settimana fa di
Easy Riders
Se siete a Torino e dintorni, segnalo che tornano le Easy Riders di Fiab Torino Bike Pride, le pedalate spensierate alla scoperta del territorio. Se volete avvicinarvi al cicloturismo, pedalare in compagnia e conoscere percorsi nuovi, sono le uscite in bici che fanno per voi. Trovate qui il calendario, ma su Facebook e su Instagram troverete i singoli eventi. Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto, a cui ho contribuito stimolando semplicemente Federica, Serena a organizzarle. Ora c’è un programma di pedalate per tutta la primavera, c’è un nutrito gruppo di organizzatori/trici e alle prime uscite hanno partecipato tante persone. Le ER rispondono all’apparente semplice esigenza di chi vorrebbe iniziare a pedalare ma non sa che tipo di allenamento ha o serve, dove andare, come organizzarsi e attrezzarsi e soprattutto non ha minimamente voglia di un ambiente competitivo o performativo, ma vorrebbe comunque sperimentare un po’ di fatica e pedalare un po’ di km.
A proposito di questo, se siete alla ricerca di idee per i prossimi viaggi in bici, ricordo che c’è la Fiera del Cicloturismo con workshop, talk, racconti di viaggio e destinazioni: a Bologna dal 5 al 7 aprile :) Ci sarete?
Strade sicure per tutt*
Venerdì 22 marzo sarò a Treviso per raccontare come comunicare la ciclabilità al convegno organizzato dal Tavolo Sicurezza Stradale e Fiab Treviso. Sarà anche questa volta in compagnia di ottime e ottimi esperti. È sempre quindi per me una bellissima occasione per imparare e mettere in ordine riflessioni e appunti. Grazie Susanna per aver pensato a me!
Se siete in zona, trovate i dettagli del programma qui
Città femminista
Avevo anticipato la settimana scorsa (la potete recuperare qui) che avrei voluto condividere un po’ di cose sul tema genere e mobilità, e quindi inizio con un consiglio di lettura. “La città femminista” di
. Come si può ripensare lo spazio pubblico a partire dall’esperienza che si vive con “un corpo da donna”? E come si può configurare una metropoli concepita per le donne che lavorano, che spingono passeggini, che si prendono cura degli anziani, ma anche delle ragazze e delle amiche che vogliono incontrarsi, delle donne single, delle donne che hanno ancora troppa paura a camminare e vivere gli spazi da sole ma che invece rivendicano, e rivendichiamo, il diritto di farlo. Viviamo in città progettate da uomini e per gli uomini e in questo contesto il pensiero (trans)femminista può aiutarci a concepire gli spazi urbani rendendoli luoghi vivibili, accessibili, sicuri e dinamici per tutte e tutti. Spazio alla diversità di esperienze, di voci e usi, quindi. Leggetelo e fatevi ispirare. È edito da TreccaniBiking as form of pleasure activism <3
E per questa settimana è tutto. Sto facendo un viaggio in treno non previsto e con mega ritardo per cui questa settimana ahimè la versione audio non riesco a farla. Ma recupero la prossima settimana! A proposito vi è utile?
Come sempre se vi piace questo spazietto, potete mettere like, farmi sapere cosa ne pensate, condividerla dove volete e inviarmi segnalazioni.
Buon fine settimana, ciao!
Grazie Elisa di tutte le news
L'esperienza di Fano raccontata da Francesco Tonucci nel libro è straordinaria. L'obiettivo è renderla ordinaria e diffusa, coinvolgendo nella progettazione anche bambine e bambini, oltre a tutte le persone più fragili che vivono gli spazi urbani, sia in città sia nei paesi di provincia.