Parlo spesso di bici #43
16/09/2024. Cicloturismo a prova di seienne. Inizia la Settimana europea della mobilità: gli eventi a cui partecipo. Qualche foto dalla Romagna.
Cicloturismo a prova di seienne
Basterebbe chiedersi se in quella strada, su quell’itinerario cicloturistico o su quel collegamento casa-scuola pedaleresti con un bambino di 6 anni per capire se quell’infrastruttura funziona.
Quando qualche mese fa mia sorella mi ha detto “veniamo anche io e Richi in Belgio a pedalare con te!” ammetto che ho avuto più di un brivido nella schiena. Aiuto, ho pensato.
Avevo pianificato di andare a Velo-city, la conferenza globale sulla ciclabilità che si è tenuta a Gent dal 17 al 20 giugno, e poi prolungare la permanenza di qualche giorno per fare un giro in bici nelle Fiandre. E volevo mantenere questo programma. Solo che ora dovevamo organizzarlo in 3.
Mio nipote ha 6 anni e sarebbe stata la sua prima esperienza di viaggio in bici (e lo sarebbe stato anche per mia sorella). Io vengo notoriamente definita dal nipote “la zia che si preoccupa di tutto”. Per cui ecco, il fatto di trascorrere gran parte della mia vita a parlare di (in)sicurezza sulle strade e di strade non pensate per gli utenti più vulnerabili non ha aiutato ad alleviare il mio stato di apprensione.
Ma poi mi sono detta: Fiandre, Belgio, terra di ciclismo e ciclisti. Insomma, se non lì dove?
E così ho accolto la proposta di sorella e nipote abbiamo provato a pensare come organizzare tre giorni in bici a prova di seienne.
Noleggiare la bici
Facile. Abbiamo deciso di partire da Gent e di noleggiare le bici da De Fietsambassade Gent, l’ambasciata della bicicletta di Gent, una organizzazione non profit fondata nel 2017 dalla Città di Gent per promuovere la ciclabilità e la cultura della bicicletta, in tutti i suoi aspetti. Lo fa attraverso una serie di servizi: il noleggio di vari tipi di bici, da pieghevoli a elettriche, dai tandem alle cargo bike; la gestione dei posteggi e garage coperti e in più punti della città; officine di riparazioni, ma anche lezioni e coaching per imparare ad andare in bici; servizi di bici-taxi per persone con disabilità. Inoltre recuperano e danno nuova vita a bicicletta abbandonate (nei canali), puntando all’economia circolare, progetti di innovazione e sociali. Il tutto con un centinaio di dipendenti e diverse sedi (alcune aperte anche la domenica). Insomma, potete commuovervi con questo video che racconta brevemente come funziona.
Noi abbiamo prenotato on line il noleggio di due city bike, con portapacchi, e di una bici da bambino, per qualche decina di euro (sì, è anche economico). Bici semplici e perfette per il nostro giro. Il kit di riparazione l’avevo portato da casa (ma in alcuni aeroporti il multitool non supera i controlli di sicurezza nel bagaglio a mano, io sono stata fortunata).
Percorso
Quanto pedala un bambino di 6 anni? L’energia dei bambini può essere infinita, ma noia e stanchezza possono rendere eterni anche pochi colpi di pedale. Non avendo esperienza ho indagato con amiche e amici genitori per avere un’indicazione di quanta strada pianificare: 30 chilometri la distanza massima. Ma è fondamentale pensare a un piano B (come la possibilità di salire su un treno), a quanti giorni consecutivi si vuole pedalare e soprattutto se si hanno tappe fisse, per cui in un modo o nell’altro si deve arrivare a destinazione.
Gli itinerari nelle Fiandre non mancano e li potete trovare qui; mentre qui si possono vedere i treni.
Mettendo insieme un po’ di elementi, abbiamo deciso di raggiungere Bruges, con una combinazione di bici + treno e pernottare lì.
Bruges e Gent distano circa 45 km e sono collegate da una bella ciclabile, parte dell’itinerario delle città dell’arte: piacevole, perfettamente segnalato e sicuro. I punti in cui salire su un treno sono diversi. Da Bruges si può eventualmente pedalare fino al mare, scegliendo uno degli itinerari suggeriti. Nel nostro caso, visto il rischio di vento e freddo della costa (la pioggia era abbastanza scontata un po’ ovunque), abbiamo optato per queste facili e piacevoli tappe:
giorno 1: bici da Gent a Bellem + treno fino a Bruges (ca 25 km pedalati)
giorno 2: anello ciclabile attorno a Bruges (ca 15 km)
giorno 3 : bici da Bruges a Berneem con la solita combinazione bici + treno. (ca 15 km pedalati)
Mangiare e fare pause
Sempre con sé acqua e cibo. Io ho l’abitudine di portare un pasto di “backup”, quel panino con formaggi o frittate o uova sode da mangiare in caso di emergenza. Banale consiglio, ma avere la certezza che in caso di attacco di fame ci si possa fermare e mangiare è fondamentale, meglio se si riescono a individuare giardinetti, aree attrezzate con panchine. A noi è andata molto bene, ma meglio sempre non dare per scontato che si possa trovare un bar o una panetteria aperti.
Che cosa portare
Dormendo in struttura e per pochi giorni, abbiamo ovviamente potuto viaggiare leggeri, ma l’abbigliamento per la pioggia – mantella, pantaloni impermeabili e giacca – e il freddo servono sempre, così come un cambio in più – come dice sempre mia sorella – soprattutto per il piccolo ciclista in cerca di pozzanghere. E ovviamente anche qualche gioco e libro da leggere.
E se si annoia?
Avevo allertato mia sorella a tenersi pronta con storie, racconti e giochi da fare in caso di dramma “noia”, invece le prime ore di pedalata sono volate tra entusiasmi conditi di “Ma che bello pedalare! Come sono contento e fortunato!”. In alternativa il gioco del “trova una parola che inizia con l’ultima sillaba” è sempre d’aiuto.
Dosare le pause così come accogliere di fermarsi ai giardinetti anche se si è appena partiti è la parte più sfidante. Anche perché quando si è stanchi la concentrazione cala e la soglia di sopportazione anche :)
Spero che questa mia condivisione possa convincervi a sperimentare un fine settimana in bici. Se volete più consigli vi suggerisco di seguire chi ha decisamente più esperienza nella gestione di vacanze in bici, come Serena di My family bike o Famiglia in bici. Ma se avete altre persone di riferimento o avete consigli da aggiungere, fatemi sapere o scrivete nei commenti.
Io ringrazio mia sorella Monica e Richi per questa bella esperienza. Ovviamente dopo soli tre giorni io ero stanchissima! Loro avrebbero continuato ancora per km e per giorni :)
Esperimento riuscito con successo!
E l’abbiamo anche rifatto! Un fine settimana tra 6 adult* e 2 bimb* 6-7enni, pedalando sulla via Francigena, da Torino ad Avigliana, con pernottamento e cena in ostello e ritorno in bici+treno, complicato da pioggia e sciopero. Ma anche l’esperimento di gruppo ha funzionato bene.
Segnalazioni e appuntamenti
Dal 16 al 22 settembre è la Settimana europea della mobilità (SEM). Per l’edizione 2024 la Commissione europea ha scelto come tema la condivisione dello spazio pubblico, focalizzando il vivere lo spazio pubblico in modo diverso, riqualificandolo, promuovendo le strade scolastiche per creare uno spazio sicuro per gli spostamenti attivi e pianificare e progettare strade più sicure. È un’ottima occasione per cercare eventi nella propria città, ascoltare espert* e incontrare associazioni. Qui per le Fiab o curiosate sui siti del proprio comune gli eventi cittadini.
Io sarò anche quest’anno in giro, fisicamente e virtualmente, in un po’ di eventi:
martedì 17/9 alle 20.30, Verona, intervengo on line all’incontro organizzato da Fiab Verona e Cocai su Creare cultura della bici nelle città. Interverranno con me Patrick Kofler di Helios, Enrico Bisogno e Marco Galla di Velocittà Vicenza. Qui per più info
giovedì 19/9 alle 14.30, Novara, intervengo al convegno organizzato dal Comune di Novara su “La condivisione degli spazi pubblici” (sala delle vetrate - Castello di Novara, piazza Martiri della Libertà 3), qui il programma. Racconterò come la comunicazione può essere alleata del cambiamento. Insieme a me, ci saranno Matteo Jarre di Decisio, Elena Saglio e Marco Novarina dell’Unità progettazione strade - Comune di Novara e Valeria Faralla del Dipartimento di studi per l'economia e l'impresa, Università del Piemonte Orientale.
venerdì 20/9 alle 14.30, al Cuneo Bike Festival, avrò il piacere di moderare la presentazione del Quaderno 47 della Fondazione CRC “Direzione futuro. Soluzioni territoriali di mobilità sostenibile”: a partire dall’analisi dell’attuale situazione in provincia di Cuneo, nel confronto nazionale ed europeo, il Quaderno propone a decisori politici e cittadinanza dieci indirizzi strategici che potrebbero favorire lo sviluppo futuro della mobilità territoriale in chiave sempre più sostenibile, dal punto di vista ambientale, economico, sociale e umano.
sabato 21/9 alle 17, Torino, Borgo Campidoglio, sarò a dialogare di "Strade aperte alle persone: impatti su società e ambiente di pedonalizzazioni e ciclabilità" con Giorgio Brizio, scrittore e attivista ambientale, autore di “Per molti anni da domani”, Maria Cristina Caimotto, professoressa associata di UniTo, co-autrice di “Bici & Società”, Claudio Gianotti, Isde Giovani, Medici per l’ambiente e Claudio Cerrato, presidente Comm. Ecologia e Ambiente, Città di Torino.
E poi:
mercoledì 18/9 alle 18.30 Fiab Torino Bike Pride inaugura “Share the tools” la colonnina per la riparazione e manutenzione della bici: installata nei pressi del Campus Luigi Einaudi in viale Ottavio Mario Mai, è a disposizione di tutta la comunità, per gonfiare le ruote e utilizzare strumenti per la manutenzione ordinaria.
Come vogliamo usare lo spazio pubblico?
Di rientro dalla Romagna, mentre stavo scrivendo questa newsletter ho letto la notizia di spettatori al Salone dell’auto investiti in piazza San Carlo durante la sfilata di auto sportive: il conducente di una di queste auto ha perso il controllo del veicolo, sbandando ha sfondato le transenne e travolto le persone. Si parla di 15 contusi, 5 in ospedale, pare nessuno in modo grave. Un incidente, forse una manovra sbagliata, ma il Salone dell’auto, per come, e soprattutto dove, è organizzato, rappresenta un modello obsoleto di mobilità che contribuisce ad alimentare ancora un mito dell’auto, della potenza e della velocità che dovrebbero essere superati sulle strade urbane.
In Romagna
Vorrei chiudere con qualche foto dal mio fine settimana in Romagna. In occasione dell’European media cycling contest, un evento organizzato da Apt Emilia Romagna, ho avuto il piacere di tornare in questa bella regione, incontrare appassionat* giornalist*, creator e tour operator da diverse parti d’Europa e pedalare tra Cattolica, Valle Conca e Parco regionale del Monte San Bartolo su piacevoli strade panoramiche (qui la traccia). Il vero contest l’ho lasciato a chi ha più gambe e spirito agonistico, io mi sono concentrata su panorami, degustazioni, piacevoli chiacchierate e una immersione nel mondo bici all’Italian Bike Festival. Grazie Andrea, Nicholas e Roberto!
Che bellissimo e dettagliato racconto ciclabile, Elisa! Giro a mio fratello e non escludo di provare a fare una cosa così pure io coi miei nipoti.
Sono appena tornara da Gent e mi è rimasta proprio la voglia di girarla in bici, come fanno la maggioranza delle persone in città 😍