Parlo spesso di bici #44. Le strategie per una mobilità sostenibile e un piccolo sfogo
30/09/2024. Smettetela di chiedermi se sono arrivata in bici. Le 10 strategie per una mobilità più sostenibile della provincia di Cuneo (ma che valgono un po' ovunque).
Normalizziamo l’uso della bici (un piccolo sfogo)
Volete contribuire al cambiamento culturale? Allora smettetela di chiedermi1 se sono arrivata in bici. In quella domanda, che nasce da buone intenzioni, simpatia, ironia e magari anche stima, si nasconde l’interpretare come eccezionale l’uso della bici come mezzo di trasporto; trasforma me, e chi la usa quotidianamente, come un’eroina, come se quel gesto non fosse frutto di una mia comodità ma come una sofferenza, un sacrificio, fin da martire: “tu sì che sei brava”, “tu che puoi”, “ecco, tu sì che vieni in bici”. Ecco, smettetela di chiederlo. Iniziate semmai a chiedervi ogni giorno, ogni spostamento che dovete fare perché voi non siete in bici, che cosa vi ostacola, che cosa invece vi faciliterebbe e vi porterebbe ad usare la bici, ad abbandonare l’auto. Perché continuare a chiederlo a me non aiuta a normalizzarne l’uso, crea un disagio. Provate invece a indagare, a destrutturare quell’immaginario di eroi e a capire come abbattere le barriere per la mobilità attiva.
Suona un po’ come sfogo, lo so. Ma in quella domanda è nascosto un bias e anche se abbiamo ancora davvero tanto da fare per normalizzare l’uso della bici (e creare infrastrutture, servizi, ecc) il cambiamento passa anche da piccoli gesti.
Strategie per una mobilità sostenibile
Tra gli eventi in cui sono stata coinvolta durante la Settimana della mobilità sostenibile c’è stata la presentazione del Quaderno 47 realizzato dall’Ufficio studi della Fondazione CRC insieme a Decisio. Ho avuto il compito di moderare il convegno che ha visto mobility manager di aziende e scuole, amministratori, esperte ed esperti dialogare sullo stato attuale della mobilità in provincia di Cuneo e ragionare su strategie per affrontare le sfide del presente e del futuro prossimo.
Il Quaderno parla di Cuneo, ma l’analisi credo possa essere di utile spunto e riflessione per altri territori.
La provincia Granda (nome non casuale) è un territorio vasto e atomizzato, dove oltre il 50% della popolazione risiede in meno del 20% del territorio e il 90% delle persone lavora in aziende con meno di 10 addetti. L’automobile continua a essere di gran lunga il principale mezzo per spostarsi (oltre 2/3 degli spostamenti); oltre il 70 % degli spostamenti è all’interno dello stesso comune e oltre il 50% in un raggio di 5 km. La provincia, in linea con l’andamento regionale e nazionale, ha visto una riduzione progressiva di finanziamenti per il trasporto pubblico su gomma negli ultimi 10-15 anni.
Questi aspetti fanno emergere alcune sfide: il governo del territorio, la risposta alle nuove dinamiche della mobilità e la capacità di attualizzare l’eredità del passato, la pianificazione della mobilità in una logica provinciale, la necessità di ridimensionare la cultura dominante dell’automobile e di accrescere l’attrattività del trasporto pubblico locale (anche come leva di valorizzazione turistica del territorio).
Partendo da un’analisi quantitativa e qualitativa, emerge, ancora una volta, come il tema della mobilità sia complesso perché interconnesso e interdisciplinare.
Il Quaderno si chiude infatti offrendo 10 indicazioni di politiche per il futuro della mobilità:
Ridurre e semplificare la domanda di mobilità, garantendo sempre di più il “diritto a non muoversi”
Creare una governance provinciale della mobilità (come nell’esperienza di Zona Ovest di Torino raccontata durante il convegno)
Sistematizzare la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati sulla mobilità e delle buone pratiche
Promuovere la cultura della mobilità sostenibile
Incentivare mobilità a piedi e in bicicletta per i tratti brevi
Favorire l’intermodalità tra trasporto pubblico e mobilità attiva (a piedi e in bicicletta)
Potenziate il trasporto ferroviario
Aumentare l’accessibilità da e verso le zone a domanda debole
Migliorare la sicurezza stradale (con obiettivo “zero vittime”)
Ridurre le emissioni nocive che derivano dal settore trasporti
Sta quindi poi alla politica tutta, a più livelli e con la collaborazione di enti, associazioni e realtà private e pubbliche metterle in pratica. Non esiste un’azione unica quindi, ma solo un mix di azioni possono portare al cambiamento.
Segnalazioni
Contro la violenza delle parole
Non è passata inosservata l’ultima uscita di Vittorio Feltri contro ciclabili e ciclisti. Una violenza verbale oltre che un’istigazione a delinquere come hanno dichiarato alcune associazioni tra cui quelle dei famigliari delle vittime, di quelle persone che sulle strade hanno perso la vita in bici. Dopo il mailbombing dei giorni scorsi, per chiedere le dimissioni di Feltri da consigliere della Regione Lombardia, questa mattina si è tenuto anche un presidio in via Fabio Filzi 22 a Milano.
Dov’è finito lo spazio pubblico?
Nei dehor verrebbe cinicamente da rispondere.
racconta su Linkiesta a che punto siamo. In tempo di Covid abbiamo accolto con entusiasmo l’allargamento di dehor per permettere spazi di incontro (e soprattutto consumo) a prova di contagio, ma poi la cosa è sfuggita di mano, lo spazio per tavolini e sedute “a pagamento” è rimasto ampio, ma quello per l’incontro gratuito, libero e senza vincoli di consumo invece ha subito un’invasione. “Benissimo, metti i tavoli, ma se la gente vuole sedersi senza consumare dovrebbe poterlo fare”, suggerisce Elena Granata, professoressa di urbanistica al Politecnico di Milano, intervistata da Fasanella.Leggendo l’articolo ho pensato a piazzetta Pagliano, a Torino, più conosciuta credo come piazzetta Tiepolo, dove tavolini a libero uso gestiti da cittadinə, si integrano nel dehor e nell’offerta del bar Tiepolo a pochi passi che contribuisce alla gestione dell’area, il tutto grazie ai patti di collaborazione con la città.
Cicloturismo a prova di seienne (continua)
Grazie per l’interesse per la scorsa newsletter sul cicloturismo a prova di seienne e a chi ha contribuito con la propria esperienza! Se non l’avete letta recuperatela e commentate. Bikeitalia l’ha anche pubblicata in una versione un po’ più estesa, leggete, commentate e… pedalate! :)
Se poi volete continuare la riflessione su spazio pubblico accessibile per tutte, a partire dai più piccolə, suggerisco questa newsletter di
Avete firmato per il referendum sulla cittadinanza?
In pochi giorni si è raggiunto il quorum di 500mila firme e ora la raccolta firme è chiusa, ma se non avete fatto in tempo a firmare potete seguire gli aggiornamenti della campagna qui.
Ciao Ciao settembre
A me e a chi come me espone l’uso della bici
A me piace quando chiedono "sei venuto in bici?". Ho ormai solo una risposta: "certo"