Parlo spesso di bici #48 | Cose di lavoro e un augurio
31/12/2024. Parlo un po' di me e del mio lavoro. Un augurio per il nuovo anno: informatevi, sostenete, attivatevi. E intanto mi preparo a pedalare un po' più a sud.
Cose che ho fatto quest’anno e qualche appunto
Sono in treno verso sud, su uno di quei comodi Intercity con il trasporto bici (quindi niente audio questa settimana). Concludere l’anno con 11 ore di treno è indubbiamente sfidante, ma l’idea di iniziare l’anno pedalando è invece alquanto emozionante. E così in questo piacevole relax da tempo sospeso che i lunghi viaggi in treno sanno creare approfitto per scrivere l’ultima newsletter dell’anno.
Da quando sono diventata libera professionista “full time” gli ultimi giorni di dicembre sono di osservazione e analisi di come è andato l’anno. Non solo in termini di fatturato (certo anche quello, ma diciamo che non è che si aspetta dicembre per osservarlo), ma anche in termini di attività, aspettative, nuovi potenziali canali di consulenza o di tematiche, e così via.
La flessibilità della partita iva, con la possibilità di esplorare nuove attività, migliorare proprie competenze e scoprirne di nuove, è stato ciò che più mi ha spinta a licenziarmi 4 anni fa.
Avevo un lavoro “fisso”, un contesto lavorativo piacevole e ottime colleghe, ma mi mancava dare spazio alla mia voglia di “parlare di bici” e di esplorare. No, non è stato un salto nel vuoto come si potrebbe d’istinto pensare di chi si licenzia dal posto a tempo indeterminato. È stato ed è uno studio continuo.
E allora ecco 6 cose che ho osservato in questo 2024:
Ho ampliato le consulenze con le pubbliche amministrazioni e ho capito che è tanto complesso quanto stimolante. Dopo tanti anni da attivista, contribuire stando un po’ “dall’altra parte” è una bella opportunità. Ho seguito progetti sulla ciclabilità, andando a visitare progetti in giro per il Piemonte, ho tenuto formazioni e incontri su come comunicare la ciclabilità e il cambiamento e da qualche mese sto lavorando su progetti di strade scolastiche e coinvolgimento del territorio. Vi racconterò presto di più, ma intanto è stata una bella evoluzione del 20241.
Anche quest’anno ho lavorato molto come ufficio stampa. Ho seguito progetti di cicloturismo e di mobilità, ma non solo. Avevo voglia di tornare ai miei “vecchi” temi e così sono soddisfatta di aver lavorato (e di continuare a farlo anche nel 2025) a un paio di progetti di cooperazione internazionale e cittadinanza globale. Continuare poi a seguire come ufficio stampa Torino Respira durante il cosiddetto “Processo smog” (di cui ho scritto spesso nelle scorse newsletter) è stato un turbinio di azioni e anche un corso accelerato di diritto :D
Fare excel è la soluzione a un sacco di problemi organizzativi! Ed è ciò che sono tornata a fare ancora di più quest’anno per coordinare comunicazioni complesse e studiare strategie. Nel mio essere in bilico tra mania del controllo e pensieri ramificati, funziono bene nel mettere in ordine le idee.
Studiare, concimare la mia curiosità e investire in formazione fanno parte del lavoro. Ho iniziato l’anno con un corso di podcast (e con un bel po’ di tecnica da migliorare), ho seguito lezioni di urbanismo di genere e mi sono regalata una vacanza a Gent per partecipare a Velo-city. E poi ho letto e mi sono interrogata spesso, anche per scrivere qui. Ora ho qualche idea per il prossimo anno, chissà dove mi porteranno il cuore e la mente.
Viaggiare libera e coccola mente e corpo, ancora meglio se il viaggio è in bici. Ho iniziato il 2024 pedalando in Romagna e facendo una full immersion di mosaici a Ravenna, ho avvicinato sorella e nipote al cicloturismo nelle Fiandre ed è stato emozionante, ho felicemente pedalato di nuovo in Francia e ho accolto di pedalare con la giusta calma.
bis. Scrivere la newsletter per quanto sia un connubio di gioia e fatica continua a essere un ottimo esercizio di pensiero e di divulgazione. Quindi grazie a voi che contribuite, leggendomi e ascoltandomi.
Un aggiornamento sul monitoraggio civico dell’ozono
Nel mese di luglio il Comitato Torino Respira ha svolto, con la collaborazione di tante cittadine e cittadini in bicicletta, un monitoraggio sperimentale dei livelli di ozono nell’aria in 50 punti di Torino e cintura. Dopo un mese di esposizione, i campionatori sono stati raccolti e inviati al laboratorio per l’analisi. Cosa dicono i dati?
Un terzo dei punti misurati ha concentrazioni medie mensili superiori a quelle rilevate dalle uniche due stazioni ARPA localizzate a Torino: questo conferma che la situazione dello smog anche in estate è grave e complessa e dall’altro che non bastano due sole centraline per misurare la qualità dell’aria. I punti con le concentrazioni più alte sono quelli in cui in estate si va a cercare il fresco: Basilica di Superga, Faro della Vittoria nella collina di Torino e Castello di Avigliana e ci sono anche parchi pubblici e centri sportivi. Servono azioni decise per limitare il traffico anche d’estate, seguendo l’esperienza di città e regioni francesi come Lione e Parigi, con limitazioni del traffico prolungate e pianificate. Qui il comunicato, la mappa e i dati per chi vuole approfondire.
E infine, fatevi un regalo per il nuovo anno: attivatevi
“Ma quindi cosa possiamo fare per migliorare le nostre strade?”
Informatevi, sostenete, attivatevi.
Informatevi. Leggere, studiare e seguire cosa si muove in ambito di mobilità, in Italia e all’estero, aiuta innanzitutto a non fermarsi alla polemica del momento o al rilanciare la foto dell’ennesima ciclabile “fatta male” (ricordate la ciclabile più corta del mondo e quanto condividere senza informarsi possa generare disinformazione?). Serve capire perché è stata fatta così e cosa si può migliorare, cosa si può proporre ai propri amministratori. E leggendo, seguendo associazioni, esperte ed esperti si possono imparare molte cose, comprenderne la complessità e avere utili argomentazioni con colleghe e colleghi2.
Sostenete. Volete agire senza troppo impegno? Sostenete economicamente chi lo fa per voi. La tessera dell’associazione FIAB Torino Bike Pride (o di una delle associazioni locali FIAB sparse in tutta Italia o di associazioni che difendono i vostri principi e diritti) è una soluzione. La tessera FIAB include l’RC e la rivista BC (su cui troverete qua e là anche cose che scrivo io). Potete anche sostenere il Comitato Torino Respira. Sono ottimi regali da mettere nella calza della befana.
Attivatevi. Quando si prova rabbia o frustrazione fare un post polemico sui social o in un gruppo Facebook sembra la soluzione. Ok, è facile e immediato, ma poi? Attivata la dinamica da tifoseria e appiattimento della discussione, che cosa resta? Ben poco. Certo serve segnalare, ma farlo argomentando agli uffici comunali di riferimento, con una lettera al giornale o contattando associazioni competenti per chiedere se è già un tema in discussione può essere più utile. Il voto si esercita ogni giorno, non solo nelle urne.
E poi partecipate alle riunioni e alle iniziative delle associazioni: è un modo per imparare, conoscere persone che fanno parte della nostra bellissima comunità di chi pedala e magari sentirsi meno sole nella frustrazione. E chissà, vedere che qualche volta qualcosa cambia in meglio. Più siamo e più contiamo :)
Buon inizio anno :)
Noi continuiamo il nostro viaggio in treno…
E se questa newsletter vi piace e vi è utile, mettete cuori, condividete e commentate!
Ci vediamo nell’anno nuovo!
Grazie anche a Decisio con cui ho avuto il piacere di lavorare anche quest’anno.
Grande classico del periodo natalizio, sono gli appunti per affrontare le conversazioni a pranzi e cene (li riciclo dal 2022 come i pacchi per i regali). Arrivo tardi per il Natale, ma magari vi è utile per il cenone di Capodanno.
Buon viaggio di inizio anno 2025, Elisa; continuerà ad essere fonte di ispirazione leggere le tue newsletter ! 🍀🚲 🙂
Sono appena tornato da un viaggio in Belgio, camminando ieri Bruxelles, Anversa, Bruges, Gent, e la cosa che mi più mi ha colpito è l'organizzazione ordinata della mobilità urbana, con bici e pedoni che vengono prima di tutto il resto.
Mi piacerebbe tornarci, magari esplorando i dintorni in bici come hai fatto tu la scorsa estate 🙂.