Parlo spesso di bici #51. La bellezza e il verde ci salveranno.
7.7.2025. Strade scolastiche e un lavoro che ho seguito. Pedalare al confine e viaggiare in treno. L'ozono. Un po' di segnalazioni e appuntamenti.
Un benvenuto alle persone appena arrivate1! Al momento la newsletter non ha una cadenza fissa, ma quando scrivo sappiate che lo faccio senza risparmiarmi di contenuti. Quindi mettetevi comodə :)
Cosa ci trovate:
un lavoro che ho seguito sulle strade scolastiche
un viaggio in Friuli Venezia Giulia
i treni vogliono bene a chi viaggia in bici?
la campagna di monitoraggio civico dell’ozono
un po’ di appuntamenti e segnalazioni
La bellezza e il verde ci salveranno, insieme alla democrazia degli spazi pubblici
La fine della scuola mi sembra un'ottima occasione per raccontare un progetto a cui ho lavorato nei mesi scorsi e che ha coinvolto proprio gli spazi scolastici.
Ho lavorato insieme a Forestae e Decisio nel coordinamento delle attività di sensibilizzazione, formazione e creatività per il completamento di quattro strade scolastiche a Torino.
È stato un privilegio lavorare a un progetto articolato sullo spazio pubblico nella mia città, quindi grazie al Comune di Torino2 per avermi e averci coinvolti.
Si è trattato di 4 strade in 4 quartieri diversi di Torino: via Romita (Mirafiori Nord, via Lodovica (Centro-Gran Madre), via Cavagnolo (Falchera), corso Francia 377 (Pozzo Strada). Si è trattato di progetti che avevano contesti e genesi molto diverse tra di loro. Abbiamo organizzato laboratori su spazio pubblico e mobilità con bambine e bambini, coinvolto famiglie e insegnanti in incontri informativi e questionari e creato pannelli informativi, convinti che solo informando, raccontando i benefici delle trasformazioni e restituendo bellezza e più verde si possano rendere le nostre città più sane e accoglienti.
Le strade scolastiche partono da esigenze di chi frequenta la scuola, ma i loro benefici vanno oltre l’ambito scolastico, perché diventano luoghi belli, verdi, accoglienti a beneficio di tutte le persone che frequentano il quartiere.
L’invito quindi è prendere la bici e andarli a vedere, leggere sui pannelli la genesi, i messaggi dei bambini e conoscere gli artisti e l’artista: Ufocinque in via Romita, Pepe Gaka, in via Cavagnolo, e Alice Lotti in via Lodovica, che hanno realizzato le opere “giocabili”. Guardate le immagini dei “prima/dopo”: non vorreste strade così davanti a tutte le scuole?
Cose che mi porto a casa da questo lavoro
parlare davanti a bambini e bambine è stato sfidante e divertente, ma i più piccoli hanno una sorprendente capacità di accogliere la complessità con naturalezza e trovare soluzioni con entusiasmo: spero riescano a contagiare i più grandi e smontare un po’ di sovrastrutture e condizionamenti sociali, magari saltellando sui pallini colorati, inseguendo le strisce colorate disegnate a terra o prendendosi cura delle nuove aiuole;
le linee colorate tra le case del progetto di Ufocinque sono un bellissimo messaggio a ricordarci che lasciando spazio alle persone, a piedi e in bici, al verde e al gioco possiamo ri-colorare la città;
le temperature di questi giorni, ancora una volta, ci ricordano che dobbiamo approfittare di ogni occasione per depavimentare, mettere aree verdi, piantare alberi. È difficile, forse, e molte amministrazioni non sono ancora pronte. Ma in alternativa ci troviamo molto meno pronti ad affrontare gli effetti al cambiamento climatico.
Ho raccontato il dettaglio degli interventi sul mio sito e qui c’è l’articolo su Torino Click.









Pedalare al confine
Sono appena tornata dal Friuli Venezia Giulia, in particolare da Gorizia, dove ho trascorso alcuni giorni a pedalare seguendo gli itinerari proposti dall’ente turismo in occasione di Go! 2025, l’anno europeo della cultura transfrontaliera, che per la prima volta è stato assegnato a due città unite da un confine: Gorizia e Nova Gorica.
Racconterò gli itinerari che ho esplorato per la rivista BC in un articolo che uscirà nel numero dell’autunno. Per ora vi lascio un paio di foto e qualche storia su Instagram.


A proposito di treno + bici
In questa traversata del nord Italia in treno, con tanto di tre cambi per viaggiare su quattro treni regionali diversi, ammetto di essere stata particolarmente fortunata: puntualità sufficiente per non perdere le coincidenze, posti bici comodi e abbastanza accessibili (alcuni senza scalini, posti bici distribuiti nei vari vagoni, quindi senza corse per raggiungere la testa o la coda del treno, per intenderci), aria condizionata e posti a sedere. O forse no, non è fortuna? Forse l’offerta di mobilità in alcune3 regioni e su alcune tratte sta realmente migliorando. L’aver introdotto le nuove flotte di mezzi e l’aver adeguato l’accessibilità delle stazioni (molte, non tutte), sta rendendo più facile viaggiare in treno e con bici al seguito. Non sono ingenua, ho ben chiaro che la situazione è ancora molto diversa da regione a regione (perché i trasporti sono competenza delle regioni e anche nella stessa regione ci sono linee più forti di altre) e abbiamo ancora notevoli margini di miglioramento. Ho anche io una collezione di foto disagio di viaggi in treno con bici al seguito, treni persi, scale con bici in spalla per assenza di canaline o ascensori, ma qualche miglioramento c’è, anche grazie alla spinta di una crescente domanda di cicloturismo.
Secondo una recente indagine condotta da ECF - European Cyclists’ Federation4 siamo solo a metà classifica con 45 punti su 100 e giudizio “moderato”: la classifica analizza le linee ad alta velocità che consentono il trasporto di bici non smontate. Per l’Italia sono analizzate Trenitalia (con Frecciarossa e Intercity) e Italo. Siamo messi male con Frecciarossa e Italo, che non consentono il trasporto delle bici (solo nelle sacche e, appunto, smontate); gli Intercity avendo invece posti prenotabili per bici intere ci fa salire in graduatoria. È interessante leggerla e analizzare i parametri di valutazione, perché come dice il nome dell’indagine stessa, #cyclistslovetrains, permettere un’agevole intermodalità porta a ridurre l’uso dell’auto privata, sostiene il pendoralismo e diventa un elemento di attrattività dei territori dal punto di vista del cicloturismo, che va a braccetto con il trasporto in treno. La domanda che resta: do trains love cyclist too?
Lo smog uccide anche d’estate
Per tutto il mese di luglio 50 provette, campionatori passivi, misureranno le concentrazioni di ozono in parchi, giardini pubblici, centri sportivi e aree verdi di Torino e alcune zone della cintura. È la seconda edizione di “Lo smog uccide anche d’estate” la campagna di monitoraggio civico dell’ozono promossa dal Comitato Torino Respira con la collaborazione di FIAB Torino Bike Pride: insieme abbiamo pedalato in gruppi nei vari quartieri della città. Tra un mese le andremo a recuperare, per poi farle analizzare e in autunno avremo i risultati. L’obiettivo: più dati e più consapevolezza per un problema, l’inquinamento da ozono, in crescita soprattutto con l’aumento delle temperature, strettamente connesso, anche questo, con il traffico veicolare. Qui se volete saperne di più.
Un po’ di segnalazioni sparse
Il W! Festival è stata una bellissima esperienza. Un evento intimo, in cui ci siamo confrontate, abbiamo pedalato scoprendo territori bellissimi della Val Mivola, abbiamo ballato e cantato con Giulia Mei. Essere parte del team organizzativo è stato un piacere, così come portare in un talk il tema della mobilità e della ciclabilità con un approccio di genere e intersezionale. Grazie a Silvia e Linda per il coinvolgimento! Voi tenete d’occhio le prossime iniziative come il Cicliste per caso camp.
100x100 donne nel Canavese. Il 12 ottobre Paola Gianotti, ultra ciclista, promotrice della campagna sul rispetto delle e dei cicliste/i sulla strada e attivista ambientale, in collaborazione con il GAL Valli del Canavese, Canavese Village e il Comune di Ivrea ha lanciato un evento cicloturistico da 50 o 100 km esclusivamente dedicato alle donne. Io ci sarò, voi? Le iscrizioni sono aperte e il ricavato andrà in beneficenza.
Pedaliamo per la pace. Non stiamo facendo abbastanza per interrompere l’orrore e la violenza nella striscia di Gaza e la guerra in Ucraina. Una pedalata non basterà ma la bicicletta, come ha scritto Rotafixa sul Manifesto, è da sempre simbolo di pace ed è uno dei mezzi che abbiamo per far sentire la nostra voce e la richiesta di pace. FIAB insieme ad Emergency organizzano per tutto il mese di luglio manifestazioni in bicicletta, gesti simbolici per chiedere il cessate il fuoco. A Torino, il 12 luglio.
Consonanze Estate Mamme. Un crowdfunding a sostegno del progetto promosso dall’associazione Fa bene per offrire occasioni di incontro, aggregazione e conoscenza della città per donne con background migratorio e loro figli/e durante la pausa estiva, attraverso musica, cultura, cura di sé e condivisione.
Sono finita sul giornale. Questa volta ci sono finita direttamente io in un articolo, su Corriere della Sera nella sezione “Buone notizie”. Non nego un po’ di spaesamento a questa esposizione, ma ogni occasione è da cogliere per ricordare l’importanza della bicicletta nelle politiche delle nostre città e soprattutto per destrutturare l’immaginario un po’ naïf della vita lenta e poetica di chi si muove in bici.
E con questo per ora è tutto. Grazie per avermi letta fin qui. Ci risentiamo presto!
Grazie in particolare agli amicə di Bikeitalia che citano la mia newsletter tra quelle da seguire!
Gli interventi di trasformazione dello spazio pubblico e di valorizzazione della mobilità attiva e sostenibile sono stati realizzati dal Comune di Torino con un finanziamento della Regione Piemonte, nell’ambito del “Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva”. Gli interventi sono stati progettati dall’architetta del Comune di Torino Maria Teresa Massa. Le attività nelle scuole con la preziosa collaborazione di insegnanti e dirigenze scolastiche. Più info qui.
Ci tengo a sottolineare “alcune”, perché la situazione varia moltissimo da territorio a territorio.